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ALBARO |
 Genova: portale turistico informativo |
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A FEBBRAIO APRIRA' AD ALBARO "L'AMBASCIATA DI RECCO " A GENOVA. OVVERO IL RISTORANTE "IL PONTE DI GENOVA ALBARO " AL POSTO DELL'EX CHARLIE BROWN
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NELLA FOTO: DA SIN. LUCA PENNINI, L'ARCH. FLAVIO CANEVA E D ANTONIO DE FERRARI. Chi passa spesso per Recco e dintorni già conosce certamente la profumata focaccia al formaggio e le splendide pizze del ristorante pizzeria “Il Ponte”, che da trent’anni sforna prelibatezza da forno a legna, e non solo, con la gestione collettiva dei numerosi fratelli De Ferrari (per la cronaca: Antonio, Giovanni, Massimo, Margherita, Giuseppe, più papà Rino). Ora, su idea di Antonio, il trentunenne più attivo della dinastia, i “fratellini” si spostano anche nel capoluogo: hanno rilevato il vecchio “Charlie Bown”, locale di via Pisa 357 molto in auge soprattutto negli anni Ottanta, lo hanno sottoposto a un completo restyling, a cura della ditta di design dei fratelli Luca e Andrea Pennini di Genova e dell’architetto Flavio Caneva della Aster di Ovada, e ai primi di febbraio provvederanno ad un’inaugurazione in grande stile, puntando tutto sull’alta qualità della cucina, il look tutto rivierasco del ristorante e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Il nuovo locale si chiamerà “Il Ponte di Genova”, in continuità con il ristorante recchelino, e si propone come un vero e proprio ambasciatore di Recco nel capoluogo, cosa che il cliente capirà immediatamente entrando nell’ampio spazio di circa 165 metri quadrati (per non dire della veranda estiva) che potrà ospitare 120/130 posti. “Abbiamo usato tutti i simboli della tradizione di Recco e della riviera di Levante –spiega Luca Pennini, che con il fratello Andrea si è occupato dell’estetica del locale – Pareti in tinta tufo invecchiato, con grandi, vecchie foto rigorosamente in bianco e nero che danno la vera memoria di Recco, quella antica e bella”. Quindi, vai con scorci suggestivi, con il vecchio ponte, con le facce degli esperti pescatori, con l’antica lavorazione del caglio per le formaggette che hanno dato origine alla gloriosa focaccia di Recco. C’è poi una mega postazione con forno a legna per la lavorazione di focacce e pizze, una bella zona bar in legno e marmo, con le tradizionali piastrelle diamantate bianche, e infine tavoli di legno, con eleganti tovaglie paglierine, in tinta con le pareti. Ma il vero punto di forza de “Il Ponte di Genova” sarà la cucina. “In effetti – spiega il giovane Antonio – avremo un servizio molto curato e uno chef di altissimo livello. Le proposte? Tutte di tradizione, o quasi, con pasta rigorosamente fatta in casa (troffie, pansotti, gnocchi), pesce freschissimo che ci arriva dai pescatori di Camogli, preparato in tutti i modi, ottimi filetti e dolci fatti in casa, tra cui spiccano la crostata, il tiramisù e la meringata”. Viene appetito solo a sentirlo, Antonio, che però non ha ancora finito di stuzzicarci palato e fantasia: “Non dimenticheremo certo la nostra grande tradizione, e quindi offriremo la ‘nostra’ focaccia al formaggio, la celebre pizzata e la ‘vera’ pizza napoletana, quella col bordo alto che si trova raramente e che dai buongustai è considerata la migliore”. Battesimo, si diceva., ai primi di febbraio, giorno di chiusura mai (si abbassano le saracinesche solo la domenica a mezzogiorno), orari di apertura molto elastici: dalle 12 alle 14.30 e dalle 19 a mezzanotte e mezza. “Puntiamo molto sul dopoteatro – fa notare Antonio – e quindi speriamo di diventare un punto di riferimento per chi all’ora di uscita dagli spettacoli raramente trova un bel posto dove mangiare bene. Intendo dire che se qualcuno arriva a mezzanotte e ventinove, da noi ha la certezza di essere servito di tutto punto, di quello che vuole”. Buona notizia, questa. Che non può che fare onore agli “ambasciatori di Recco”.Entra nel portale, troverai informazioni aggiuntive, come la data dell'evento, se è ancora aperto o concluso, eventuali costi ed altre informazioni |
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Ultimo aggiornamento: 04-02-2013 17:30:36
Ultimo aggiornamento: 04-02-2013 17:30:36