CENTRO CITTà
EVENTI E APPUNTAMENTI

Un evento che, con chine e oli, ci accompagna per mano attraverso una concezione artistica  fatta di soggetti che, tra gesti timidi e inconsapevoli o sguardi sicuri e ammiccanti, parlano dello spessore dell’animo umano.

 Quella a cui Toscani dà voce è, infatti, la ricchezza interiore che si anima su forme calde e piene; una ricchezza che plasma corpi i cui tratti suggeriscono l’unità che caratterizza l’umano, nel suo perfetto sodalizio tra corpo e anima.

 Per questo orizzonti: essi parlano di terre lontane, non chiaramente visibili ai nostri occhi, ma dalla realtà consistente; territori che s’incontrano, che legano ciò che c’è al di qua e ciò che invece è al di là della nostra palpabile conoscenza, della nostra esperienza. Ma il contatto tra realtà apparentemente divise c’è, negli orizzonti geografici così come in quelli di carne, sangue e anima  che Toscani accarezza attraverso le sue figure.

 La forza che negli oli è resa attraverso i colori vivi di carni lacerate sul proprio mondo interiore, offerto ai nostri occhi senza vergogna, diventa, nelle chine, quella di cromie di base che riportano all’essenza della realtà e di nastri che guizzano, sfiorando quei corpi.

 In entrambi i casi, comunque, i soggetti di Diego Toscani sono spinti a riconoscere ciò che dalla vita hanno attinto e fatto proprio, che sia per bisogno, nella volontà di donare la propria esperienza che dalle ferite si è arricchita, o per la necessità, in una ricerca ancora in corso, di comprendere meglio la sostanza che li anima.

 Così gli orizzonti di quei soggetti diventano lontani e inimmaginabili, quando ci si perde nei loro sguardi vaganti verso l’ignoto o la propria profonda interiorità non ancora svelata. Orizzonti che, invece, personifichiamo noi stessi, quando gli occhi delle figure di Toscani mirano precisamente ad incontrare i nostri, quando le ferite mostrate fanno bruciare qualcosa dentro, cose se si trattasse di nostra stessa carne.