Raggiunto dal Comitato Unitario delle Professioni il quorum delle 50.000 firme necessarie per un progetto di legge di iniziativa popolare per la riforma delle professioni intellettuali fortemente voluta da tutti gli Ordini ed i Collegi professionali. L’Annuncio alla Conferenza Stampa promossa stamane da tutti gli Ordini e Collegi genovesi. La raccolta firme pero’ continuera’.
Un disegno di legge d’iniziativa popolare per la riforma dell’ordinamento delle professioni intellettuali che fa il pieno di firme, raggiunge il quorum per il possibile accesso al Parlamento, ma continua e sollecita la sottoscrizione e s’allarga a tutti i cittadini.
Voluto fortemente dal C.U.P., Comitato Unitario Professioni, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il disegno è la mobilitazione di una coralità che pesa responsabilità e ruoli e chiede riconoscimento.
L’incontro genovese di oggi, promosso da tutti gli Ordini e Collegi professionali di Genova (vedi allegato) e presieduto dall’Avvocato Stefano Savi, presidente del CUP e dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Genova, ha lo scopo di illustrare termini e i contenuti dell’iniziativa, pubblicizzare l’operazione coordinata dal Comitato Centrale Promotore indicato dal C.U.P. stesso, e proseguire nella raccolta firme per conferire un maggior peso politico all’iniziativa.
Dieci le motivazioni per sottoscrivere il disegno di legge: i promotori le volantinano per chiarire il senso di una proposta che nasce dalla “base”, dalle urgenze di chi sconta la professione giorno per giorno, dalle competenze che l’iter di esercizio richiede, dall’esperienza decantata nelle difficoltà superate.
Una risorsa potente che deve essere ottimizzata nell’ottica di sviluppo del Paese.
Insistono sulla valorizzazione del capitale intellettuale per tornare ad essere competitivi; su un progetto chiaro ed un percorso condiviso per accentuare la valenza intellettuale-conomico-sociale delle professioni e il loro concorso nella modernizzazione.
Sono la svolta del post-industriale e investono in studio e ricerca. “Qui non ci sono primi attori-sottolinea l’’architetto Domenico Podestà, consigliere nazionale dell’Ordine degli Architetti - E’ una proposta unitaria e si è resa necessaria perchè i differenti Governi che si sono succeduti, e non è questione di destra o sinistra, non sono mai riusciti a varare una riforma di legge delle professioni. Il Cup, che raccoglie tutte le categorie intellettuali, sblocca questa situazione di stallo presentandone una che raccoglie le varie proposte”.
Complesso l’iter burocratico per la raccolta delle firme: “E’ stato depositato il testo di legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La modulistica è stata timbrata dalla Corti di Appello di ogni Tribunale Regionale e un gran numero di volontari s’è reso disponibile per la raccolta. Abbiamo superato il quorum e il termine ultimo per la consegna al Parlamento è il 30 novembre”.
Rush finale quindi per coinvolgere e motivare i cittadini della necessità di una legge che faccia ordine in un settore delicato, perché “è stato appena discusso in Senato il recepimento di una direttiva europea che consente alle associazioni di essere riconosciute. Se passa sarebbe un colpo gobbo del Governo nei confronti delle professioni. Noi siamo autosufficienti e per alcune pratiche ci sostituiamo al Governo stesso, ma evidentemente diamo fastidio”.
Lotta fino all’ultima firma perché i professionisti cavalchino i cambiamenti e non li subiscano, per un riconoscimento che salvaguarda servizio, qualità e competenza per l’utente.
“E’ un’espressione alta di democrazia-ribadisce l’architetto Angela Sterlick, consigliere delegato per la Liguria del Cup - Nel disegno di legge precedente non c’è la consultazione delle professioni stesse. Quello che noi vogliamo è attivare un tavolo di lavoro dove possano intervenire tutte le categorie dei professionisti intellettuali. Una presa di posizione forte è stata la manifestazione del 12 ottobre 2006, quando per la prima volta 40.000 professionisti sono scesi in piazza. Ci siamo, siamo tanti e siamo uniti”.
Step successivo, la corsa ai Comuni di appartenenza dei sottoscrittori del disegno di legge per convalidare la firma con il numero di scheda elettorale e invio a Roma al Comitato Centrale Promotore.
Qualora non venga ripristinata la legalità, il Comitato convocherà i suoi sostenitori per proporre che le firme raccolte vengano, quale forma di protesta civile, simbolicamente depositate in piazza del Parlamento per informare i cittadini del rifiuto di ogni dialogo da parte della maggioranza.
Per informazioni tel al 010 2473272 (Segreteria Ordine degli Architetti).
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