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E’ un’innovazione tecnologica di respiro mondiale: si chiama etichetta intelligente (Smart Stamp); si legge come un rivoluzionario microchip destinato a cambiare profondamente la realtà dei controlli nel settore alimentare, ma non solo. E’ un’innovazione tecnologica di respiro mondiale, ed è nata a Genova. Perché se l’idea della Smart Stamp è partita dalla Montalbano Food, azienda leader nell’industria agroalimentare (e di proprietà del genovese Giuseppe Oriana), l’apporto tecnologico essenziale per sviluppare quell’intuizione e trasformarla in realtà è venuta dalla Accent, l’“alta sartoria della microelettronica” con sede a due passi dalla Lanterna. “Siamo partiti con un’idea della Montalbano Food legata ad un bisogno di monitoraggio dello stato dei prodotti alimentari conservati -inizia a spiegare Salvatore Orlando, Vice President della Area Product Realization Services della Accent– e abbiamo aiutato il nostro cliente a concepire un nuovo prodotto. Siamo riusciti ad arrivare ad un’etichetta della grandezza di una carta di credito, con all’interno un microchip. Questo oggetto è un vero e proprio computer che immagazzina informazioni riguardanti parametri fisici, elabora le informazioni al suo interno e le trasmette tramite un’antenna. La Accent in questo progetto ha affiancato il cliente dalla fase di ideazione sino alla realizzazione del prodotto di cui gestisce anche la produzione”. E Orlando continua: “Oltre al nuovo prodotto, è nata una start up genovese di Montalbano Technology che si occuperà di sviluppare il mercato e di commercializzare il nuovo prodotto e le sue future evoluzioni. Gli sbocchi di questa etichetta sono infiniti”. La capacità di segnalare le eventuali alterazioni subite, trova infatti subito sbocco in un altro campo: “Quello medico. Applicando l’etichetta alle sacche del sangue, solo per fare un esempio”. Ancora: la Smart Stamp consente di far rintracciare, senza perdite di tempo, un bene in un magazzino. E questi sono solo i primi esempi. In attesa della presentazione del prototipo (ad ottobre) nei corridoi genovesi e milanesi della Accent (in Via Torri Bianche 3, telefono 039. 629011) si respira grande soddisfazione. “E’ un caso esemplare di come noi lavoriamo, alla Accent. Ovvero: in costante e continuo confronto con la società cliente che richiede il nostro supporto di ricerca e innovazione tecnologica. Ogni passo viene fatto insieme. Per questo, amiamo definirci “l’alta sartoria della microelettronica”: perché “cuciamo” addosso il prodotto alla nostra azienda cliente, confrontandoci con essa dalla fase di ideazione a quella di realizzazione” continua Orlando. E l’innovazione tecnologica è fondamentale, per ogni azienda: anche per quella priva di qualsiasi mezzo per avanzare in questo campo. “Introducendo la microelettronica, l’azienda innalza il suo carattere competitivo, ovvero: alza una barriera tecnologica fra sé e i suoi competitors e sventa la possibilità che il proprio prodotto venga copiato”. Nel chip (“che non è copiabile”), la risposta all’invasione cinese nei mercati? “Sicuramente: dietro a ogni microchip ci sono anni di lavoro, di studi, di professionalità. Chi copia non può permettersi questo impiego di forze” continua Orlando. Come a dire: il microchip, cuore tecnologico, è estremamente umano”. Nel futuro, per la Accent  tantissimi progetti di caratura mondiale: dalla tecnologia della telefonia mobile in settori dedicati ai piccoli consumatori (i bambini) alle innovazioni tecnologiche applicate alla moda fino alla tecnologia come “arma” contro chi copia il made in Italy: “stiamo studiando un dispositivo mirato a introdurre un monitoraggio continuo sui macchinari per le lavorazioni tessili. A oggi questo controllo è solo alla fine del processo ed è eseguito da persone, in Cina o in India dove le aziende vanno a produrre. Togliere questo controllo umano, per introdurne uno tecnologico e sempre attivo consente: primo, non dover sprecare materiale in caso di problematiche che i controlli “umani” riscontrerebbero solo nella fase finale del processo; secondo, eliminare la possibilità di copiare a spese del nostro know how italiano”. Nel cuore della città, a pochi metri dalla Lanterna, l’ “alta sartoria della microelettronica” pulsa di innovazioni di caratura mondiale. Accent: l’accento, sull’innovazione.

SALVATORE ORLANDO E LA ACCENT BUSINESS AREA PRODUCT REALIZATIONS SERVICES

37 anni, leccese, da cinque mesi Salvatore Orlando è alla guida della Business Area Product Realization Services della Accent (joint venture fra STMicroelectronics e Cadence Design System). A oggi, il fatturato della Business Area è di 3 milioni e mezzo di euro. Entro il 2007, è previsto un incremento fino a 9 milioni e mezzo di euro.

INFORMAZIONI: 010/6290189; 010/6290140

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