La mostra si propone di cogliere, attraverso le suggestioni delle arti figurative, della fotografia, del design, della grafica e del cinema, lo spirito di un periodo complesso e contraddittorio, nel quale si radicalizzano i presupposti politici e culturali della fine degli anni '60, ma in cui allo stesso tempo cominciano a germinare i presupposti della svolta del decennio successivo.
I cosiddetti "anni di piombo", connotati dalla strategia della tensione e dagli eccessi eversivi della politica, rappresentarono infatti un fertile laboratorio di cambiamenti e svolte per un paese come l'Italia, ancora in ritardo rispetto alle conquiste sociali raggiunte delle altre nazioni industrializzate. All'interno di questa situazione si manifestò, generalmente, nell'Italia di quegli anni una grande vivacità nel campo delle arti visive.