CENTRO STORICO
EVENTI E APPUNTAMENTI

Si è svolta con successo di pubblico venerdì 21 settembre 06 all’Ordine degli architetti di Genova (in piazza San Matteo 18, tel. 010/2473272), la presentazione pubblica del testo “Repertorio variabile01: Genova nella formazione di una nuova generazione di architetti”, degli autori Donald Datti, Riccardo Miselli, Giulio Nepi, con il patrocinio dell’A.M.S. (Architettura Modernità e Scienza), presieduto dall’Arch. Enrico Pinna (NELLA FOTO) (Studio di Architettura Pinna-Viardo, via Palestro 18/7, tel. 010/2512378, email: pinna@pinnaviardoarchitects.com). Relatori della presentazione e dell’interessante dibattito a seguire due cattedratici di Architettura di rilevanza nazionale: il Prof. Giuseppe Gambirasio e il Prof. Franz Prati. Le domande poste dai numerosi studenti presenti, tra cui un gruppo di studenti americani dell’Università FIU di Miami, capitanati dal Prof. Mattiew Rice, e la tematica espressa dal testo, che raccoglie circa 25 studi di architettura genovesi nel tentativo di capire se possano o meno configurarsi come piccole scuole di architettura contemporanee, hanno portato i relatori ad esprimersi in proposito, entrambi in modo contrario. Per i Proff. Gambirasio e Prati, infatti, pur essendoci delle geometrie che sembrano ricondurre gli architetti genovesi contemporanei ad esponenti di spicco a partire dal 1950, come Ignazio Gardella e Franco Albini, fino all’epoca più recente, con Renzo Piano, la realtà dell’architettura moderna è talmente globalizzata e multiforme da rendere impossibile qualsiasi legame tra passato e presente. “Si ricevono giornalmente troppe suggestioni e stimoli per ricondurre la propria esperienza al mondo sottocasa” sostengono. Sposa la tesi opposta, invece, l’Arch. Enrico Pinna: “E’ proprio a causa della vastità d’informazioni e dell’immensa platea degli architetti esistente che ritengo necessaria un’opera di sintesi – commenta -. Credo che ogni architetto debba ricercare e abbia una propria categoria di appartenenza, altrimenti si genererebbe il caos. E noi architetti genovesi siamo figli di Renzo Piano. O meglio: è l’ultimo dei nostri padri”. Alla domanda di una studentessa su quali siano i vantaggi e gli svantaggi per un architetto che opera a Genova, le risposte sono state unanimi: “Il vantaggio è di certo mantenere uno sguardo decentrato rispetto al cuore del cambiamento, la posizione eccentrica di chi vive in una zona un po’ periferica, che non segue le mode e sa mantenere classicismo e sobrietà sempre attuali – dice l’Arch. Pinna -. Lo svantaggio risiede nell’altra faccia della medaglia: il decentramento porta anche ad essere  lontani dai mass-media”. E l’A.M.S., che si pone come obiettivo generico il raggiungimento della felicità, ovvero la commistione di scienza, architettura, psicologia, cinema e altre forme d’arte nella volontà di tenere sempre presenti le gioie della vita ed il divertimento, fissa già il prossimo appuntamento per creare spunti di riflessione. Il 7 ottobre 2006 alle ore 9,30 presso la Cappella Grimaldi di Santa Maria di Castello (Salita Santa Maria di Castello, 15) si terrà infatti l’incontro titolato “Luoghi di lavoro e psiche”, a cui parteciperà il Prof. Fausto Petrella, Presidente della Società Psicoanalitica Italiana. Un modo per scorporare l’architettura in due parti: quella scientifica e quella intimistico-psicologica.

INFORMAZIONI

• Ordine degli architetti di Genova: piazza San Matteo 18, tel. 010/2473272