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LA CERAMICA DI CROVETTO DEL TRENINO STORICO PER LA STAZIONE DI MANIN


LA CERAMICA DI CROVETTO DEL TRENINO STORICO PER LA STAZIONE DI MANIN

IL TRENINO STORICO DI CASELLA
IMMORTALATO SULLA CERAMICA DALL’ARTISTA GIAN MARCO CROVETTO
ED ESPOSTO NELLA STAZIONE DI MANIN


La più antica locomotiva elettrica funzionante in Italia, costruita nel lontano 1924, è ora celebrata anche dall’arte: è stata immortalata, infatti, sulla ceramica, dall’ormai affermato artista genovese Gian Marco Crovetto (www.gcrovetto.com), che ha realizzato un incantevole Pannello per la stazione di Manin, collocato proprio accanto alla biglietteria del Trenino Storico di Casella. Colori caldi e avvolgenti investono lo spettatore facendogli pregustare il viaggio che sta per compiere sul Treno delle “Tre Valli” - la Valbisagno, la Valpolcevera e la Valle Scrivia: l’immagine è, infatti, proprio il viaggio, dall’alba al tramonto (anche se quello reale prevede un paio di ore all’incirca) in una bella giornata ligure. Si parte all’alba da Genova tra il blu rilassato del mare e il cielo rosso fuoco mattutino, sui piani quasi paralleli si ergono i paesini di Sant’Olcese e di Casella, i binari con il Trenino protagonista attraversano l’opera, mentre il tramonto tra i Forti genovesi conclude la giornata e sormonta l’opera, e un fiore dell’entroterra ligure sottolinea con discrezione l’appartenenza geografica di questo splendido percorso: nulla vi è lasciato al caso. L’idea dell’artista vuol essere quella di un’opera positiva, senza drammaticità e di buoni auspici, per poter vedere il viaggio anche sotto un altro punto di vista, come un vissuto degno di essere ricordato. Bogliaschino di nascita e residenza (è nato nella cittadina rivierasca l’1 marzo 1957), Gian Marco Crovetto si è dedicato spesso a una pittura paesaggistica, in alcuni casi en plein air, ma più spesso guidata dalla forza emotiva del ricordo, di una sensazione provata immergendosi nel paesaggio, quella stessa sensazione che verrà rievocata nel suo studio genovese. Come spiega lo stesso Crovetto: «E’ proprio questa l’emozione che macero in me, per esprimere il mio pensiero attraverso il paesaggio». Un’emozione che il pittore cerca nei suoi lunghi soggiorni alla scoperta del Mediterraneo, in Provenza, Toscana, Grecia e Corsica, ogni volta riuscendo a cogliere l’intima essenza, la luce, il soggetto, ma soprattutto la sensazione che rimane, che contraddistingue un particolare angolo di mondo, differenziandolo da ogni altro. Il sud della Francia, pur essendo la continuazione del territorio ligure, provoca nel pittore sensazioni completamente diverse, come fosse l’epifania della luce del giorno. Crovetto dipinge a spesse e decise pennellate di rosso, ocra, giallo e oro i paesaggi spettacolari della Provenza, i suoi paesini arroccati, il verde scuro degli ulivi in contrasto con il rosso dei papaveri. E’ soprattutto la luce, fortissima, implacabile nelle soffocanti estati provenzali, ad attrarre Crovetto, che per lei tralascia gli amati viola- blu dei suoi tipici paesaggi lunari. Ma è vivendo su un’isoletta semideserta della Grecia che le sue opere divengono il racconto figurato della scoperta di una luce nuova, tagliente, trasparente e purissima, che svela le forme esatte dei paesaggi, più figurativi, accendendone i colori. Si passa così dai toni viola blu dei suoi classici notturni genovesi, ai turchesi marini e alle ocre dorate, accesi dal sole canicolare, asciutto, allucinante delle estati greche. Per arrivare alla sua ultima ricerca, che lo vede spingersi verso una maggiore scomposizione volumetrica dei suoi soggetti, che riescono però a conservare il complessivo impianto figurativo. Le sue ampie tele sono dipinte a strati corposi di materia, in modo tale da cristallizzare il tratto deciso e frenetico delle pennellate, che non è soggetto ad alcuna deformazione ma restituisce invece l’immediatezza della trasposizione pittorica. Un'esplosione di colori brillanti e luminosi. Alberi blu, scogliere porpora e mari completamente gialli: tutto diventa credibile e familiare nelle opere di questo artista, che riesce a trasmettere l’emozione profonda e la felicità di chi si accosta alla pittura con spirito giocoso e irriverente.




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Ultimo aggiornamento: 04-02-2013 17:30:46